Le vicende che si accavallano in questi giorni riguardo il destino delle
società partecipate ed in particolare di Astea ci suggeriscono alcuni possibili
scenari pre-elettorali e soprattutto ci inducono a considerare che un solo
preliminare e rilevante punto programmatico potrà qualificare le formazioni
politiche che si contenderanno il governo delle vacche magre alle prossime elezioni comunali; impugnare i patti stabilità.
Intanto si stanno consumando prove di forza nelle liste civiche, ossia la corsa alla poltrona, con l’accantonamento volontario della Bordoni da Astea Energia e la messa da parte del povero Mengoni, prima vessato da esposti e sospetti accolti con apparente sereno fatalismo. Forse tale serenità è motivata da un imminente turn-over che potrebbe lasciare comunque la poltrona più in vista, quella di vicepresidente di Astea spa al prossimo candidato a sindaco delle Liste, con “diritto di prelazione” all’ex sindaco e consigliere regionale Latini. Tale posizione consentirebbe un bel trampolino di lancio per chiunque volesse farsi un po’ di propaganda, magari agendo ad orologeria su Tares e tariffe ed al tempo stesso rinsaldare vincoli clientelari. L’Astea rappresenta una importantissima realtà produttiva del nostro territorio e proprio per questo nessuno dovrebbe usarla come un feudo, soprattutto ora che si dovranno accorpare altre società partecipate per una delle pochissime leggi non del tutto sbagliate del governo Monti (una proposta in tal senso era già nel programma di Osimo in Comune alle ultime elezioni). Per il miglioramento delle sue funzioni e del servizio ai cittadini occorre puntare alla completa ripubblicizzazione dell’azienda ed in tale direzione è fondamentale che si dia corso al risultato referendario restituendo ai cittadini il maltolto, dal luglio 2011, delle quote illegittimamente estorte agli utenti per la remunerazione del capitale, come richiesto nel nostro comune ed in tutto il territorio di competenza della Aato 3 da centinaia di cittadiniti che hanno presentato reclami in tal senso. Inoltre se anche Astea ed Aato 3 dovessero adottare il sistema di calcolo Aeeg per determinare la tariffa, metodo che punta ad aggirare il referendum e le sentenze che ne impongono il rispetto reintroducendo la renumerazione del capitale sotto mentite spoglie, ci adopereremo perché partano le conseguenti diffide. Per ora ci permettiamo di consigliare ai candidati alle poltrone di fare qualcosa di popolare, invece di farsi gli sgambetti e denunciare vacanze e cene: denunciate i patti di stabilità ai quali ci vincola la permanenza nell’euro e pronunciatevi per restituire quanto illegittimamente sottratto; cominciano ad essere cifre considerevoli, con tante famiglie sull’orlo dell’insolvenza. Non vi costa niente … tanto chi vi crede?
Intanto si stanno consumando prove di forza nelle liste civiche, ossia la corsa alla poltrona, con l’accantonamento volontario della Bordoni da Astea Energia e la messa da parte del povero Mengoni, prima vessato da esposti e sospetti accolti con apparente sereno fatalismo. Forse tale serenità è motivata da un imminente turn-over che potrebbe lasciare comunque la poltrona più in vista, quella di vicepresidente di Astea spa al prossimo candidato a sindaco delle Liste, con “diritto di prelazione” all’ex sindaco e consigliere regionale Latini. Tale posizione consentirebbe un bel trampolino di lancio per chiunque volesse farsi un po’ di propaganda, magari agendo ad orologeria su Tares e tariffe ed al tempo stesso rinsaldare vincoli clientelari. L’Astea rappresenta una importantissima realtà produttiva del nostro territorio e proprio per questo nessuno dovrebbe usarla come un feudo, soprattutto ora che si dovranno accorpare altre società partecipate per una delle pochissime leggi non del tutto sbagliate del governo Monti (una proposta in tal senso era già nel programma di Osimo in Comune alle ultime elezioni). Per il miglioramento delle sue funzioni e del servizio ai cittadini occorre puntare alla completa ripubblicizzazione dell’azienda ed in tale direzione è fondamentale che si dia corso al risultato referendario restituendo ai cittadini il maltolto, dal luglio 2011, delle quote illegittimamente estorte agli utenti per la remunerazione del capitale, come richiesto nel nostro comune ed in tutto il territorio di competenza della Aato 3 da centinaia di cittadiniti che hanno presentato reclami in tal senso. Inoltre se anche Astea ed Aato 3 dovessero adottare il sistema di calcolo Aeeg per determinare la tariffa, metodo che punta ad aggirare il referendum e le sentenze che ne impongono il rispetto reintroducendo la renumerazione del capitale sotto mentite spoglie, ci adopereremo perché partano le conseguenti diffide. Per ora ci permettiamo di consigliare ai candidati alle poltrone di fare qualcosa di popolare, invece di farsi gli sgambetti e denunciare vacanze e cene: denunciate i patti di stabilità ai quali ci vincola la permanenza nell’euro e pronunciatevi per restituire quanto illegittimamente sottratto; cominciano ad essere cifre considerevoli, con tante famiglie sull’orlo dell’insolvenza. Non vi costa niente … tanto chi vi crede?
L.u.p.o.
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