lupo

venerdì 28 marzo 2014

Il papa nero

Prima di impartire benedizioni e reprimende al governo Renzi, Obama ha incontrato il solo abilitato a simili pratiche, Papa Francesco che forse anche per questa usurpazione, oltre che per i temi etici e le pericolose iniziative antirusse, lo ha accolto con un misurato distacco.
Dopo sono state soltanto profusioni di servilismo andate oltre le righe anche per un protocollo al quale eravamo rassegnati. Egli ha reso omaggio all’amico americano di sempre, Napolitano, dichiarandosi in piena sintonia; ha elargito sorrisi e scappellotti a Renzi, il quale ha tenuto a esaltarlo come suo modello nel ricordargli il suo slogan: “Yes we can”, quasi altrettanto stupido di quello di Clinton che non portò molta fortuna a Veltroni (e gli auguriamo altrettanta sfiga).
Yes we can, noi possiamo estendere il precariato come hai fatto tu” gli ha detto ed il presidente Usa lo ha elogiato, come se le politiche del lavoro in Italia dovessero riguardarlo. Poi però lo ha bacchettato sugli F35 per gli incauti annunci di tagli al programma di acquisti annunciati alla vigilia della visita. Questi erano ampiamente giustificati  dal costo eccessivo, dallo scarso utilizzo di tali sistemi per la nostra aviazione, dall’inaffidabilità riscontrata dagli stessi americani nei test effettuati, tanto da rivangare le famose bare volanti, sempre della Lockheed, quelle che costarono care al presidente Leone; tralasciamo l’opinione pubblica contraria che tanto se ne fregano. Ma a mister president è bastato calibrare un tono un po’ più severo,  ricordandoci  che la pace non è gratis e costerebbe anche perdere i contratti di Finmeccanica sponsorizzati dal Pentagono. E Renzi  si è premurato di rimangiarsi i tagli. Un monito è venuto anche perché si parli con una voce sola, quella delle sanzioni e della minaccia Nato, sull’annessione della Crimea. E Renzi si è prontamente rimangiato gli auspici a non isolare la Russia.

martedì 25 marzo 2014

Elezioni osimane (pre/messa)

Le elezioni locali vanno a coincidere con quelle europee e questo fattore potrebbe favorire il risultato  del Movimento 5 Stelle in quanto anche da noi si avverte la lievitazione delle posizioni euroscettiche. L’impressione è che il dibattito interno al movimento locale sia lo specchio di quello nazionale, congelato dai leaders su posizioni equivoche, più allusive che progettuali e sicuramente non volto ad una indicazione chiara di uscita dalla Unione e dalla moneta unica alla vigilia del voto. Tuttavia questo menare il can per l’aia potrebbe anche pagare visto l’arruolamento delle altre liste nel fronte eurista (compresa ovviamente la lista di sinistra) finendo per consolare gli antieuro od euro critici per mancanza di alternative ma, al contempo, senza spaventare troppo i possessori di titoli e risparmi consistenti. E’ fuori luogo rimaner delusi dalle prese di posizione di Grillo o scambiarle per reticenze; esse sono funzionali al ruolo di distrazione  e non certo di sovversione di massa che va assumendo il suo movimento e ce lo conferma anche la minaccia del referendum consultivo; non soltanto un effetto da  ennesimo cretinismo democratico ma una vera e propria minaccia, non certo per i poteri eurocratici ma per chi li combatte, poiché in questa fase si rischierebbe addirittura di perderlo.  Abbiamo da tempo denunciato l’indeterminatezza sull’euro e su tante altre questioni decisive e la determinazione con cui M5S persegue delle cavolate a livello nazionale (una per tutti: se si crede nella democrazia rappresentativa- e non è il nostro caso-occorrerebbe abolire il finanziamento privato e non quello pubblico ai partiti), per non parlare di sortite plateali quanto pericolosamente a vanvera come quelle sulle macroregioni neoborboniche. Dobbiamo tuttavia riconoscere i meriti dell’attivismo generoso che ha caratterizzato il circolo osimano, anche grazie al contributo di militanti provenienti da trascorsi comuni.

sabato 22 marzo 2014

II. ASSEMBLEA DEL COORDINAMENTO NAZIONALE DELLA SINISTRA CONTRO L’EURO

Domenica 23 marzo, con inizio alle ore 10:00 si svolgerà a Bologna, in Via A. Menganti 8, la II. Assemblea nazionale del Coordinamento della sinistra contro l’euro.

Il Coordinamento, costituitosi il 2 febbraio scorso sull’onda del convegno di Chianciano terme “Oltre l’euro”, raggruppa diversi organismi tra cui: Bottega Partigiana, il Movimento Popolare di Liberazione, l’area no-euro dei Rifondazione comunista, il Partito Umanista, i Meridionalisti italiani, il Movimento R/Evoluzione e la Marcia della Dignità.

L’assemblea che si svolgerà a Bologna domenica prossima è particolarmente importante.

Oltre a dare un giudizio del neonato governo Renzi si discuterà della imminenti elezioni europee.

L’Assemblea dovrà poi adottare i due documenti licenziati dal Comitato operativo del Coordinamento: il manifesto politico fondativo “Uscire dall’euro, riconquistare la sovranità”, e la Carta delle regole del Coordinamento medesimo.

Verranno infine discusse le prossime iniziative pubbliche in cantiere, tra cui un campo estivo delle sinistre no-euro europee che dovrebbe svolgersi il prossimo mese di agosto.

L’Assemblea è aperta a tutti coloro che hanno già dichiarato di voler collaborare con il Coordinamento o che intendono farlo.

Ulterori informazioni potete trovarle sui siti degli organismi che fanno parte del Coordinamento: Bottega partigiana, Sollevazione, Partito umanista, R/evoluzione, Sinistra no euro, Marcia della dignità.
Per informazioni scrivere a oltreleuro@vigilio.it
o telefonare al 347 7815904

venerdì 14 marzo 2014

Madonna dei Miracoli

Se qualcuno nutrisse ancora dei dubbi sulla funzione della Madonna dei Miracoli può verificarli a Campocavallo quasi come a Palazzo Chigi. Qui da noi sono in corso le visite dei curiosi e dei devoti con tanto di macchine fotografiche e parenti malati al seguito; presto saranno allestite le bancarelle e torneremo a puntare sul terziario per rilanciare un po’ di economia nel paesello saturo di cemento e con la ciccia del passato decennio di “Liste Ciniche” ridotta ad ossa spolpate.
Forse perché i politici locali sono coscienti di tanta micragna si regista un inconsueto ritardo nella presentazione delle liste elettorali  (a parte quelle che hanno poche  chances) oltre ad una ostentata propensione al misticismo.  Per una volta ci consolano le perplessità delle beghine rispetto alle paracule benedizioni di Orsetti, soccorse nel loro disincanto dalle indagini annunciate dalle autorità religiose. Altrettanto disincanto esprime l’autorità religiosa della Merkel, papessa degli officianti dell’euro,  per i miracoli annunciati da Renzi mentre le chiede indulgenza sul 3%…  intanto sindacati e media plaudono, non si capisce bene per cosa. Ha realizzato qualcuno che di certo, per ora, c’è solo il taglio della cassa integrazione in deroga? C’è la soppressione per gli ultimi stracci di tutele per gli apprendisti e per i lavoratori a termine? Ci sono contratti a tempo determinato che nella pratica saranno un tirocinio di tre anni a chinar la testa, ossia un metodo di selezione per il sempre minor lavoro disponibile? Ma Vendola ed i sindacati plaudono insieme al centrodestra per gli 80 euri che dovrebbero rilanciare la domanda interna quando, sempre che ce li diano, saranno più realisticamente bruciati alle slot machines o a Rocca Priora

venerdì 7 marzo 2014

Fincantieri e F.I.O.M. alla Roal

Abbiamo partecipato anche alla manifestazione indetta dalla Fiom in solidarietà con i lavoratori della Roal, dopo quella da noi organizzata la scorsa settimana. L’inizativa ha visto l’attiva presenza  di una rappresentanza della Fincantieri e diversi dirigenti sindacali, dopo che In mattinata si era svolto un corteo che ha tenuto per ore occupata via di Jesi e le vie di accesso agli stabilimenti. Inoltre sono intervenuti anche i funzionari dell’ispettorato del lavoro a controllare segnalate irregolarità che l’azienda potrebbe aver commesso,  trasferendo quote di lavoro in un vicino impianto di altra ditta al fine di giustificare gli esuberi  e la mancata rotazione del personale con un calo di lavoro che, in realtà, non ci sarebbe stato.  Verso l’ora di fine turno degli impiegati e dirigenti,  entrati al lavoro desolidarizzando con i colleghi,  i manifestanti  hanno abbandonato l’area di ristoro allestita per l’occasione riversandosi ai cancelli, intrattenendo  quanti  uscivano (tra i quali anche il responsabile dell’investimento dell’operaio italo argentino)  ed esortandoli ad un comportamento più corretto. Questo ha evidentemente infastidito o spaventato   immotivatamente qualcuno che ha chiamato i carabinieri, intervenuti con due pattuglie; dopo qualche attimo di tensione i militari hanno proceduto ad identificare alcuni presenti. La manifestazione si è regolarmente conclusa verso le 19.30, lasciando i lavoratori dei picchetti ancora più determinati a proseguire la loro lotta.
L.U.P.O.

martedì 4 marzo 2014

Investito un operaio ai picchetti davanti la Roal

Il clima di chiusura alle richieste dei lavoratori in presidio e di intimidazione nei confronti di quelli ancora in attività ha prodotto l'incidente che ci si poteva aspettare. Un auto ha cercato di forzare il picchetto ad uno dei cancelli investendo un operaio, Dante della Torre, italo-argentino, dall'inizio della vertenza tra gli animatori delle iniziative di lotta. Successivamente  l'operaio è stato trasportato all'ospedale di Osimo dall'ambulanza allertata dai colleghi, mentre la direzione responsabile del personale si premurava invece di chiamare i carabinieri, i quali non hanno che potuto constatare l'accaduto e, già che c'erano, tentato di dissuadere gli operai ad intraprendere azioni di blocco in quanto passibili di denunce.
Per domani mattina (mercoledì) è stato indetto uno sciopero di 4 ore di risposta alla brutta piega che sta prendendo la vertenza, per via delle inaccettabili provocazioni aziendali ed in solidarietà con il lavoratore investito, sciopero al cui appoggio invitiamo tutti coloro che hanno la possibilità di presentarsi ai cancelli per attestare la vicinanza al lavoratore colpito ed alla lotta dei 51 prossimi al licenziamento.

lunedì 3 marzo 2014

Ucraina


I nazisti invasero la Cecoslovacchia nel 1938, approfittando delle rivendicazioni delle popolazioni di lingua tedesca dei  Sudeti, accelerando così la mattanza della seconda guerra mondiale. L’occupazione dei militari russi della Crimea evoca scenari altrettanto  devastanti, anche se per ora le risposte di Unione Europea  e Stati Uniti sembrano lontane dal concretizzarli. Eppure costoro, come per la Siria, avevano contribuito a provocare quella sollevazione intrisa di nazionalismo antirusso, neonazismo, inattuale anticomunismo, tanto inetta da aver rapidamente ragione di un governo altrettanto inetto. Avevano soffiato sul fuoco senza aver apparentemente compreso che non si va più alle rivoluzioni arancioni ma allo scontro vero con una nazione immensa e tornata al rango, se non di superpotenza, quantomeno di potenza d’area che non fa più sconti, come ribadito in Georgia, in Siria ed oggi nel suo cortile di casa. Viene quasi da pensare che la vodka abbia portato consiglio a Krusciev,  quando cedette la penisola all’Ucraina lasciando però in eredità alla Russia un comodo casus belli per tempi più ingrati.