Ci ha lasciato ieri alle 5 del mattino Fabio Pettirossi. Dal 1992 partimmo con questa scommessa politica, diventata Lotta di Unità Proletaria; quella con la vita, per alcuni di noi - per i "vecchi" - era iniziata prima. Sei stato un caro amico, un compagno spigoloso quanto l’amico. Capace di impegno militante quanto di critica senza sconti, anche verso te stesso. La cosa che più ci ha provato è stato vedere il tuo carattere chiuso, il tuo severo intimismo, doversi allentare sotto i colpi della malattia e dei palliativi, ma continuamente riemergere, fino alla fine, con ostinato e pacato orgoglio, anche con un filo di voce, anche con un filo di vita. Sarà quanto di più prezioso lascerai alla tua compagna Elisabetta ed al vostro stupendo cucciolo, Yuri, chiamato da questa perdita a crescere in fretta. Ci rivedremo! Se c’è un paradiso ed un inferno ci saranno persino lì dominati e dominanti, e quindi qualcosa da fare… oppure verrà comunque linfa dalle nostre ceneri, nutrimento ai semi che abbiamo gettato. “Noi siamo il sangue nuovo nelle arterie della città, il corpo dei campi di grano, il filo del tessuto d'idee. Lenin vive. Lenin visse. Lenin vivrà”
Ed era rossa la sua bandiera
RispondiEliminae c'era scritto Libertà.