L’ebetino, secondo l’espressione cara a Grillo, ha sfoderato il ghigno del clown feroce e vendicativo, spalleggiato dal risibile ministro dei trasporti Lupi ha liquidato il piano casa con il solito decreto a colpi di fiducia, incontrando la sola opposizione di Sel e M5S. Pochi i denari messi in conto per coprire le morosità incolpevoli (226 milioni fino al 2020), le ristrutturazioni degli edifici ex Iacp ed il rilancio dell’edilizia popolare. Su questo punto logica vorrebbe che anziché colare altro cemento, in un contesto urbano ed ambientale ormai devastato, si recuperasse il patrimonio dismesso ed inutilizzato ed invece le presunte buone intenzioni servono solo a coprire l’ennesima sterzata repressiva contro gli occupanti ed i movimenti per l’abitare, cioè contro coloro che si battono per la riappropriazione ad uso sociale di tale spreco, favorevole alla speculazione e incoraggiato dalle istituzioni. Infatti nell’art. 5 del decreto si dispone ii distacco delle utenze per chi occupa abusivamente - persino dell’acqua - e attraverso la revoca della residenza si nega anche l’assistenza sanitaria; qui non siamo soltanto all’attacco alla Costituzione ma al crimine umanitario. Inoltre gli “abusivi”, cioè quanti ne avrebbero maggior bisogno, non potranno accedere per 5 anni all’assegnazione di alloggi popolari.
A margine si regalano altri soldi all’Expo, secondo la abituale consuetudine di inserire i cavoli quando la merenda è servita, e si annunciano divieti ai cortei combattivi. E’evidente l’intenzione di colpire l’opposizione sociale impedendone agibilità di movimento, come confermato dagli arresti ai domiciliari, in contemporanea all'annuncio dei provvedimenti, dei leader dei movimenti romani per la casa Paolo di Vetta e Luca Fagiano, ai quali va tutta la nostra solidarietà. Altrettanto evidente l’accelerazione dello scontro sociale a cui vuol portare questo governo privo di mandato, pur di ottemperare ai diktat euristi dei suoi reali mandanti; se questo getterà le città italiane nel caos, a cominciare da Roma, pazienza… ce lo chiede l’Europa!
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