La manifestazione ha avuto una buona partecipazione (quasi un migliaio nella zona centrale) e contenuti convergenti sulla denuncia al sindaco, come recitava un efficace ritratto che la raffigurava con la didascalia Mancinelli-Manganelli; attacchi anche all’operato del partito di maggioranza, verso il quale era stato esercitato il blitz sanzionatorio che ha portato alle successive denunce e dissociazioni. Proprio delle dissociazioni e delle polemiche che ne sono seguite non si sono visti, opportunamente, strascichi ulteriori e ci auguriamo che questo serva in futuro a far metter giudizio agli avventati esternatori condannasti. Presenti sigle della sinistra, un nutrito spezzone dei centri sociali, sindacati di base, unione inquilini, movimenti per l’acqua e rilevante presenza anarchica. Presenti anche gli occupanti stranieri che hanno rifiutato la sistemazione proposta dai servizi sociali, malgrado le pressioni e minacce subite anche in relazione al rinnovo dei permessi di soggiorno. Quello che serve ora è rilanciare un piano di riappropriazione collettiva dei diritti e dei beni sottratti all’uso comune e lasciati alla speculazione. Insistere se necessario con le occupazioni, continuando a monitorare il patrimonio pubblico e privato dismesso o lasciato alla rendita parassitaria e fornendo strumenti organizzativi ai tanti indigenti, italiani e non, per i quali l’abitare, le bollette, lo stesso paniere basico diventano problemi drammatici con l’avanzare della disoccupazione e della sottooccupazione di massa. Parallelamente si portino pure avanti progetti di co-housing e social-housing anche nelle sempre più screditate sedi istituzionali, ma ponendo sempre al centro il protagonismo e la capacità di emancipazione collettiva dei soggetti coinvolti. Lotta di Unità Proletaria ha partecipato con uno striscione che recitava “Pd servo dei padroni, Mancinelli dimissioni”
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