Durante tutto l’incontro, il relatore Romano Martini illustrerà come e dove nasce la rivoluzione politica ed economica di Marx.Con quella critica alla religione, che lo dividerà profondamente dal suo contemporaneo Feuerbach, il giovane Marx intende gettare le basi di quella prorompente “visione della società” che è stato il suo comunismo teorico.
In contrasto con Ludwig Feuerbach che sosteneva che l’epoca in cui viveva segnava il tramonto della religione, Marx precisa come invece nella religione coabitino un’istanza critica oltreché quella illusoria.
Se per Feuerbach la religione è frutto della coscienza capovolta del mondo, per Marx ciò è dovuto al fatto che la società stessa sia un mondo capovolto. La religione è espressione, è critica della miseria reale in cui l’uomo si trova, con la sua stessa presenza denuncia l’insopportabilità del reale per l’uomo.
La religione è «il gemito della creatura oppressa, l’animo di un mondo senza cuore, così come è lo spirito d’una condizione di vita priva di spiritualità. Essa è l’oppio dei popoli», ottunde i sensi nel rapporto con la realtà, è un inganno che l’uomo perpetra a se stesso. Incapace di cogliere le motivazioni della propria condizione l’uomo la considera come dato di fatto (causa del peccato originale) cercando consolazione e giustificazione nei cieli religiosi. Una concreta liberazione dalla religione non si avrà, come per Bauer, eliminando la religione stessa bensì cambiando le condizioni e i rapporti in cui l’uomo si trova degradato e privato della sua propria essenza.
"CRITICA DELLA RELIGIONE E RIVOLUZIONE POLITICA NEL GIOVANE MARX"
SABATO 14 DICEMBRE, ORE 17.15 - LIBRERIA "IL MERCANTE DI STORIE" DI OSIMO, CORSO MAZZINI 29.
RELATORE ROMANO MARTINI
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