Più volte dopo lo sgombero di Casa de nialtri da Via Ragusa abbiamo ribadito che non ci saremmo fermati e che il nostro progetto "travalicava" le mura della scuola occupata. Abbiamo continuato a vederci e a confrontarci seguendo con attenzione le proposte che il Comune di Ancona aveva strutturato per gli ex occupanti. I progetti tanto propagandati dall'amministrazione, oltre ad essere limitati nel tempo, hanno rivelato tutte le contraddizioni del caso. Le persone sono state sostanzialmente parcheggiate in pseudo strutture di accoglienza per poi, dopo sei mesi, rischiare di tornare alla situazione di partenza. Nessun inserimento lavorativo, nessuna prospettiva di futuro, solo becero assistenzialismo, derivato poi dall’occupazione in via Ragusa altrimenti nemmeno quello, che ha messo in luce i limiti e l’assenza dell’amministrazione locale nelle politiche sociali ed abitative.
In questa situazione e consapevoli della necessità di produrre alternative al sistema di precarizzazione che vorrebbe aggredire tutti gli aspetti della nostra vita, abbiamo reputato necessario non mollare e proseguire il percorso intrapreso. Vogliamo affermare il diritto alla casa non solo rispetto alla necessità materiale di abitare un luogo fisico, ma anche per sperimentare insieme nuovi percorsi. Il costante attacco al welfare, l'introduzione del Jobs Act e la relativa perdita dei diritti dei lavoratori, ci spingono a legare il bisogno di avere una casa con i bisogni di autogestire e autoprodurre nuove forme di lavoro e di redistribuzione del reddito.
Ribadiamo e chiediamo che l’emergenza abitativa venga affrontata per quella che è: una questione sociale e non di ordine pubblico. L’indifferenza e la criminalizzazione nei confronti di chi una casa e un lavoro non lo hanno più ci hanno dato la forza e la determinazione per liberare un altro spazio con nuove idee e prospettive, uno spazio nel centro della città di Ancona e che si affaccia sul suo porto, il luogo delle violenze legate alle frontiere, dove si praticano i respingimenti e l’esclusione del diritto a fuggire da guerre o povertà.
Per questo Casa de nialtri 2.0 non è solo spazio-casa per chi la casa non ce l'ha ma è anche spazio comune di socialità, accoglienza e laboratorio di valorizzazione delle competenze da mettere in relazione con il territorio e il proprio tessuto sociale.
Casa de nialtri 2.0 rifugge l'atteggiamento assistenzialistico per il quale le soggettività sono considerate bisognosi passivi di cure e non individui in grado di provvedere, agire e autodeterminare il proprio cambiamento.
Daremo presto vita a diverse attività, tra le quali:
-autorecupero della struttura.
-taller di falegnameria e restauro mobili usati.
-sportello diritto alla casa.
-sportello gratuito di informazione legale e orientamento per cittadini stranieri.
Invitiamo tutte e tutti all'assemblea pubblica che si terrà oggi alle ore 19 presso i locali di via Cialdini 3, a fianco del parcheggio Cialdini, sotto l'arco. Invitiamo la cittadinanza alla solidarietà dal basso, come accadde a Dicembre con l'occupazione dell'ex scuola di via Ragusa. Servono acqua e alimentari di ogni genere. Inoltre come è stato per i 45 giorni dell’ex scuola, invitiamo tutte e tutti a conoscere e partecipare attivamente all’esperienza.
CASA DE NIALTRI 2.0
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