Shallah: il patto di cessate il fuoco deve far terminare l’assedio di Gaza
Pic. Il Segretario Generale del Movimento del Jihad Islamico, Ramadan Abdullah Shallah, sabato sera 12 luglio ha dichiarato che l’occupazione israeliana non è in grado di raggiungere nessuno degli obiettivi della sua aggressione su Gaza.
In un intervista con Al-Jazeera TV, Shallah ha affermato che “l’attuale aggressione israeliana ha messo in luce il proprio fallimento strategico e della sua intelligence”.
“Israele sta cercando di esportare la sua crisi interna attraverso la sua aggressione su Gaza -, ha aggiunto -. Una tregua fine a se stessa non è più parte del nostro programma. L’attuale battaglia non finisce senza l’accettazione di Israele a sollevare l’assedio, ad aprire i valichi di confine e a riconoscere ai Palestinesi il diritto di rispondere a ogni futura aggressione”.
Ha sottolineato la determinazione, la coerenza e l’unità della resistenza palestinese nel difendere i palestinesi e la nazione araba e islamica come un tutt’uno.
Sfortunatamente, non c’è una mediazione seria fino a questo momento, ha spiegato il leader del Jihad, aggiungendo che l’unico mediatore che può frenare l’occupazione (gli USA) è egli stesso coinvolto in tale aggressione.
Shallah ha sottolineato l’importanza del ruolo egiziano che è stato mediatore dei precedenti accordi di tregua.
Shallah ha fatto appello alla leadership egiziana per intervenire e mettere fine alle sofferenze del popolo palestinese.
Ha sollecitato il presidente dell’Autorità Palestinese nel fermare il coordinamento di sicurezza con l’occupante che commette omicidi in Gaza. Ha anche fatto appello alla leadership di Fatah per intraprendere una terza intifada in Cisgiordania.
Il leader di spicco del Jihad ha dichiarato che c’è un coordinamento militare di alto livello fra il suo movimento e Hamas per affrontare l’occupazione e la sua aggressione.
Shallah ha sottolineato l’importanza di un accordo di conciliazione e di una unità nazionale con l’obiettivo di smontare gli schemi israeliani che ambiscono a intensificare la divisione interna.
Da parte sua, il membro dell’Ufficio politico di Hamas, Mousa Abu Marzouk, ha dichiarato che l’aggressione israeliana mira a imporre uno status quo sul popolo palestinese e forzarlo a sventolare bandiera bianca.
“Vogliono che abbassiamo le nostre armi e lasciamo la resistenza”, ha detto in riferimento agli attuali sforzi di tregua.
“Loro hanno iniziato la battaglia e noi staremo sulla nostra terra e combatteremo per proteggere il nostro futuro”.
Traduzione di Giulia Prencipe (Infopal)
Una tregua senza riaprire il valico di rafah e ripristinare i tunnel non è proponibile e viene prospettata solo perchè sia respinta, continuando così a gettar fumo sull'opinione pubblica per accreditare Hamas come intransigente e l'aggressore come l'aggredito. La mediazione dell'Egitto uscito dal golpe sembra più interessata a lasciar colpire ed indebolire Hamas, per punirla della vicinanza al passato legittimo governo, piutosto che a salvare le vite dei civili palestinesi massacrati dai bombardamenti sionisti. i palestinesi possono contare soprattutto sul loro eroismo ma dobbiamo approfondire la solidarietà internazionale ed il fattivo appoggio alla loro resistenza
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