lupo

mercoledì 28 maggio 2014

Pasquinelli ha rotto le acque

Fabio Pasquinelli è stato (e sarà)  un compagno di battaglie anche scomode oltre che un bravo ragazzo ma sono gli amici che lo rovinano.  Lui ci mette anche del suo ostinandosi a stare in un partito che è una contraddizione vivente; un partito che si diceva contro la guerra  e poi stava nei governi che bombardavano, che si diceva con i lavoratori ma ha sempre sostenuto i governi Prodi e le loro riforme liberiste, che si dice comunista ma non si è mai liberato dal cordone ombelicale che lo lega ai social-liberisti, che oggi attacca l’ultraliberista corso di Renzi mentre ci si vorrebbe alleare. Da ultimo hanno fatto appello all’astensione,  attaccando la lista Tsipras che li ha cacciati per le loro giuste posizioni sull’Ucraina, nel mentre sostenevano le liste locali, come l’Altra Osimo, che si richiamano proprio a tale lista eurista e filo atlantica. Ognuno pratica il masochismo come crede e questa scelta  della coalizione della sinistra a sostegno del candidato renziano era ampiamente annunciata. Tuttavia sarebbe dignitoso se ci venissero risparmiati i pistolotti su quanto sarà democratico un governo della città con il Pd di Pugnaloni, un governo attento alle istanze  economiche, sociali e culturali che rianimerebbero Osimo. Va bene che vi tocca farlo ma non prendetevi per il culo pensando di prenderci i vostri elettori. 

Risultati definitivi elezioni Osimane

Amministrative Osimo 2014

Preferenze amministrative Osimo 2014

martedì 27 maggio 2014

Lettera semi aperta al M5S


La nostra indicazione di astensione in caso di ballottaggio Latini-Pugnaloni resta più che mai valida ora che c’è la conferma e, se possiamo dare per scontata una chiamata alle armi in difesa del candidato renziano della lista Tsipras-Osimo, non possiamo che stupirci delle fibrillazioni interne al M5S per fare la stessa cosa. Le ragioni addotte sarebbero sostanzialmente due: una dichiarata: l’elettorato pentastellato senza testa vuol mandare a casa prioritariamente le Liste Civiche e quindi i candidati sarebbero chiamati a tradurre questo sentimento nella forma più appropriata. L’altra è supposta da chi non fa peccato a pensar male: un sentimento da “rompete le righe” che può spingere alcuni all’affanno di riciclarsi. Indipendentemente da quanto conterà in futuro il potere dei due re senza eforato, la stampella al Pd provocherebbe, nell’immediato, la frattura tra M5S locale e dirigenza nazionale. Inoltre ci sono considerazioni  di vile opportunità che dovrebbero attentamente valutarsi; lo scarto tra europee circa 27% e comunali circa 18 suggerisce che un terzo dei voti europei sono venuti dall’elettorato delle civiche. Favorire Pugnaloni adesso significherebbe sicuramente andare incontro alla gran parte dei votanti delle comunali ma estraniarsi quel terzo di consensi che potrebbe essere utile per le prossime politiche, sempre che  Grillo non acceleri la parabola discendente  già vista dopo altre facili ascensioni (vedi Di Pietro)…  e allora comprendiamo pure chi pensasse al riciclo. Inoltre Il grosso del 18% voterà comunque contro Latini, senza bisogno che M5S si sputtani dando prova di estrema incoerenza per favorire la brutta copia locale di Renzi o comunque schierandosi per uno dei due figliocci di Spacca. Hanno forse dimenticato che la candidatura di Latini è stata spinta per scongiurare il rischio di ballottaggio tra Pd e 5 Stelle, quando Grillo sembrava una tigre feroce e non il cane di paglia che raccontano oggi? Certo Latini ha devastato il territorio col cemento e la coesione sociale con il clientelismo ma il Pd ci ha fottuto l’ospedale, ha ostacolato la strada di bordo, ha licenziato il piano regolatore (quando era PdS) su cui poi i civici hanno banchettato.

lunedì 26 maggio 2014

A botta calda


Il risultato delle europee conferma innanzitutto l’estrema volubilità dell’elettorato italiano, oltre che la tendenza ad un elevato astensionismo. Tuttavia la rilevanza che è stata attribuita a queste consultazioni dalle principali forze in competizione sulle politiche nazionali ha finito per limitare anche la legittima fuga dal voto (che comunque riguarda un 43% dei cittadini).
Ci aspettavamo una affermazione del Pd di Renzi ma in una sorta di testa a testa con  Grillo che invece è stato doppiato e, pur restando saldamente il secondo partito, rischia adesso un tracollo altrettanto rapido della inaspettata ascesa; quantomeno se non cambia pelle e sostanza.
Riteniamo che non abbia pagato il “Ni” sull’Europa, le sparate su tante questioni incongruenti e l’ambiguità su temi essenziali, perseverata nella illusione di un’allucinata autosufficienza da raggiungere pescando a destra e a sinistra. La parodia dell’abbraccio di Benigni a Berlinguer , pur con le parti invertite tra comico e politico, non ci suggeriva soltanto  la questione morale ma l’ombrello protettivo della Nato … e con la guerra civile che monta in Ucraina c’è poco da ridere.
Non sappiamo se una posizione dichiaratamente antieuro avrebbe limitato i danni, certamente tale posizione ha premiato la Lega e la rozza quanto chiara comunicazione del suo segretario. La carenza di progetto politico organico su Europa, possibili alleanze,  politiche sociali,  reperimento delle risorse,  modello di partito, risolte da Vespa con le consuete pose istrioniche del leader, non hanno stavolta catturato il potenziale di rivolta del paese. Gli italiani alle prese con disoccupazione  e povertà crescenti ne hanno le scatole piene di “tutti a casa”, finanziamento pubblico, processi e referendum on line, carenza di programmi da risolvere consultando la rete. Ora le teste d’uovo dei M5S devono scegliere se ancorarsi  ancora su queste scemenze, magari replicando la parabola di Di Pietro, oppure diventare un partito vero, posizionarsi rispetto alla questione di classe, chiamare allo scontro sociale, smettendola di evitare mobilitazioni e cortei come fossero la peste. Devono scegliere se continuare a fare da ombrello o da accendino ai conflitti.

giovedì 22 maggio 2014

Vademecum sinistra contro l'euro

VADEMECUM: COSÌ USCIREMO DALL'EURO

Perché il nostro paese deve uscire dall'euro?
Come può riprendersi la sua sovranità?


60 RISPOSTE
AI SOSTENITORI 

DELL'EURO-DITTATURA

Siamo ben lieti di presentare ai nostri lettori un documento formidabile del Coordinamento nazionale della sinistra contro l'euro. Esso è stato elaborato da Leonardo Mazzei, Mimmo Porcaro e Beppe De Santis.

scarica il VADEMECUM
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Non c'è quasi più nessuno che difenda l'Unione Europea (UE) così com'è. I suoi trattati, le sue regole, i suoi diktat, i suoi sacrifici sono ormai indifendibili.
E, tuttavia, la casta oligarchica che l'ha costruita e che la governa non intende fare marcia indietro. Ma è riformabile l'UE? Noi pensiamo di no. L'Unione ha infatti una natura ben precisa, che non è modificabile dall'interno. Questa è la ragione per cui ai tanti propositi di renderla "più democratica" e "più solidale", non segue mai alcun cambiamento concreto. Non a caso l'Unione Europea nasce con il Trattato di Maastricht, ed i suoi scopi sono chiari fin dall'inizio: creare uno spazio continentale in cui le politiche liberiste non abbiano più alcun freno; assegnare ogni potere ad una casta di tecnocrati al servizio dei centri decisionali di un capitalismo sempre più dominato dalla finanza; distruggere progressivamente ogni diritto ed ogni conquista sociale.

Se negli anni l'UE si è rivelata sempre più per quel che è, un mostro scatenato contro il popolo lavoratore e contro la democrazia, questo non è avvenuto per caso bensì perché questa è la sua funzione e la sua natura. In questo progetto di dominio sui e contro i popoli un ruolo fondamentale lo gioca l'euro, la moneta unica in nome della quale ogni sacrificio viene chiesto ed imposto. Noi pensiamo che si debba uscire dall'euro e dall'UE, come primo passo per impedire una catastrofe economica e sociale ancora più grave di quella già in corso da anni. Il passo decisivo per riconquistare la sovranità nazionale, popolare e democratica, è oggi l'uscita dall'euro.

A corto di argomenti, il regime eurista ha scatenato una vera e propria campagna terroristica contro chi mette in discussione la moneta unica. I temi di questa propaganda martellante occupano ogni giorno le pagine dei giornali e gli schermi televisivi. E spesso, talvolta in buona fede, vengono ripresi anche da chi si dice critico sulle politiche dell'UE. Abbiamo perciò raccolto le principali domande ed obiezioni che vengono rivolte a chi, come noi, si batte per l'uscita dall'euro. Ed abbiamo cercato di farlo senza sfuggire alle questioni più spinose. Buona lettura.

mercoledì 21 maggio 2014

Indicazioni di voto (e di vuoto)

Il vuoto è quello che non siamo riusciti a riempire in questi anni con la costruzione di una forte sinistra sovranista e di classe che ponesse la questione dell’uscita dall’euro e dal mercato comune collegata a politiche economiche  di indirizzo pubblico a forte protezione sociale; una forza che avrebbe potuto dire la sua anche nel (non fondamentale) terreno elettorale. Ma continueremo cocciutamente a lavorare per riempirlo sin dai primi giorni successivi al sempre meno partecipato rito elettorale. Il vuoto è anche quello della greppia vuota con cui devono oggi fare i conti le forze più smaccatamente clientelari alle elezioni  comunali, per cui:
ci auguriamo un buon risultato di Simone Bompadre del Movimento 5 Stelle, così come facciamo gli auguri a Fabio Pasquinelli, insieme agli scongiuri per nessuna eventuale stampella della sua lista, L'altra Osimo con la Sinistra, al Pd.
Riguardo a probabili ballottaggi non diamo per scontata l’affermazione di Latini  e non ci sentiamo di escludere Monticelli, non tanto per l’inaspettato risultato dei grillini alle passate politiche (36% ma con probabile alta percentuale di “civici” orfani e votanti) ma perché Latini non ha più la greppia piena ed anche se si presenta con sei liste (che possono diventar sette all'eventuale ballottaggio), troppe vacche nella stalla con poco fieno possono finire per scornarsi. Pugnaloni, contro cui non abbiamo niente di personale, anzi sarebbe pure simpatico se non che si presentasse come la brutta copia locale di Renzi (ammesso che sia possibile peggiorare l’originale), potrà giovarsi del vento per ora favorevole al contaballe di Firenze… per cui:
in caso di ballottaggio Pasquinelli -con chiunque altro: Pasquinelli;  in caso di ballottaggio Monticelli-Pugnaloni: Monticelli; in caso di ballottaggio Latini-Monticelli: Monticelli; in caso di ballottaggio Latini-Pugnaloni: mare.
Alle europee Astensione; non legittimiamo il parlamento europeo dal momento che solo certa destra  è per l’uscita (liberista) e di contaballe che sbattono i pugni contro fiscal compact, austerità, per l’Europa dei popoli  ecc…ce ne sono fin troppi, da almeno 22 anni fino alle new entry Grillo-Tzipras-Renzi.

Piano casa

L’ebetino, secondo l’espressione cara a Grillo, ha sfoderato il ghigno del clown feroce e vendicativo, spalleggiato dal risibile ministro dei trasporti Lupi ha liquidato il piano casa con il solito decreto a colpi di fiducia, incontrando la sola opposizione di Sel e M5S. Pochi i denari messi in conto per coprire le morosità incolpevoli (226 milioni fino al 2020), le ristrutturazioni degli edifici ex Iacp ed il rilancio dell’edilizia popolare. Su questo punto logica vorrebbe che anziché colare altro cemento, in un contesto urbano  ed ambientale ormai devastato, si recuperasse il patrimonio dismesso ed inutilizzato ed invece le presunte buone intenzioni servono solo a coprire l’ennesima sterzata repressiva contro gli occupanti ed i movimenti per l’abitare, cioè contro coloro che si battono per la riappropriazione ad uso sociale di tale spreco, favorevole alla speculazione e incoraggiato dalle istituzioni. Infatti  nell’art. 5 del decreto si dispone ii distacco delle utenze per chi occupa abusivamente - persino dell’acqua - e attraverso la revoca della residenza si nega anche l’assistenza sanitaria; qui non siamo soltanto all’attacco alla Costituzione ma al crimine umanitario. Inoltre gli “abusivi”, cioè quanti ne avrebbero maggior bisogno, non potranno accedere per 5 anni all’assegnazione di alloggi popolari.

lunedì 19 maggio 2014

Sinistra contro l'euro, assemblea dopo elezioni

III. ASSEMBLEA NAZIONALE DELLA SINISTRA CONTRO L'EURO

Ragionare, decidere, lottare
Sabato 31 maggio e domenica 1 giugno si svolgerà a Chianciano Terme, presso l'Hotel Sole, la III. Assemblea del Coordinamento nazionale della sinistra contro l'euro.
I lavori, che inizieranno alle ore 15:00 del sabato per concludersi il giorno successivo alle ore 13:00, si svolgeranno come segue:

Prima sessione, Sabato, ore 15:00-19:30
La crisi dell'Europa oligarchica si aggrava. Che fase si apre adesso?

Seconda sessione, ore 21:00-23:30
Il forum europeo "Oltre l'euro, l'alternativa c'è".
Perché il Forum? Con chi? Come?

Terza sessione, Domenica, ore 09:00-13:00
L'uscita da sinistra dall'euro è possibile.
Proposte, campagne, alleanze.

L'Assemblea è aperta a tutti i cittadini che condividendo i nostri ideali e i nostri scopi, vogliono rimboccarsi le maniche e battersi per salvare il nostro Paese, difendendo i diritti, gli interessi e la dignità del popolo lavoratore, precario e disoccupato.

martedì 13 maggio 2014

Latini... rimedia alla gaffe su Monzon!

La incauta scivolata dello staff propaganda delle Liste Civiche che tanta indignazione ha provocato nelle femministe e negli elettori e - riteniamo - altrettanta angustia nei sinceri democratici come Spacca, è stata rimediata togliendo l'icona del pugile uxoricida

vecchio manifesto audace                                  nuovo manifesto audace


Non un passo indietro

Nei giorni delle celebrazioni della vittoria dell'Unione Sovietica contro i nazisti le popolazioni russe d'Ucraina hanno dato un'altra eroica prova di determinazione contro il nuovo fascismo sostenuto dall'Europa dell'Euro. Gli eredi di Bandera, gli eredi degli stragisti delle SS ucraine che insanguinarono anche il nostro paese, hanno trovato una nuova Stalingrado

Mariupol Referendum Queue - May 11th
00:00:33
Aggiunto il 11/05/2014
9.623 visualizzazioni


Dopo il pogrom di Odessa e le uccisioni di civili a Mariupol, la gente ha voglia di salvarsi.

Scene che NON vedrete MAI in Occidente: una delle tante file di Mariupol per votare…




venerdì 9 maggio 2014

A Mariupol i militari ucraini sparano sui filorussi

Nel giorno che ricorda la vittoria sovietica sui Nazifascisti, i nuovi nazisti con la divisa dei militari ucraini, insieme a quelli inquadrati nei gruppi paramilitari lealisti assassinano i civili a Mariupul e nelle zone liberate, stavolta con la complicità dell'Unione Europea e degli Usa. Come allora saranno spazzati via
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=kno4MEp9sPY
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 У Одарченко забирают микрофон

00:05:07
Aggiunto il 09/05/2014
252.809 visualizzazioni
Donna con bambino in braccio strappa il microfono ai pagliacci di Kiev.
 
http://www.youtube.com/watch?v=A05s6GrztbQ&feature=youtu.be
 
Sent from Libero Mobile
 
 
       

martedì 6 maggio 2014

A' Carogna e a' monnezza


 
 
A  Genni  ‘a Carogna’ dovevano dare il cavalierato, meritevole più di Berlusconi, perché (in parte inconsapevolmente) ha evitato un altro Heysel… ma lo stato italiano si ricorda dell’esercizio della sovranità per ringraziarlo con 5 anni di Daspo.  Comprendiamo i familiari di Raciti ma quella t-shirt ce l’hanno tutte le curve di opposta iconografia e c’è in ballo una revisione del processo  che ha sancito la condanna di  Speziale. L’indignato presidente Napolitano che esterna contro “chi tratta con i facinorosi” si è ben guardato dal  testimoniare al processo per la trattativa stato-mafia che poteva vederlo imputato. La prossima volta un capo tifoso ci penserà bene prima di provare a calmare le acque.  E le acque sembrano molto torbide, vista la dinamica e le reticenze (soprattutto delle forze dell’ordine), le frettolose perizie accertate e le quasi contemporanee smentite sull’assalto al pullman dei tifosi napoletani con la successiva sparatoria. In tempi stretti di campagna elettorale ci sta tutto, si concentra la monnezza  che da decenni scarichiamo in Campania, prima che in Somalia. La monnezza di uno stato, esautorato di  quasi tutti i poteri, a cui si lascia ormai soltanto la gestione degli Ultras e dell’ordine pubblico e che quando ha margini di manovra dai poteri eurocratici  li usa  per prendere ferocemente a calci  chi mette in dubbio il suo residuo esercizio della sovranità. Fosse pure per salvare delle vite (presumibilmente tante, vista la situazione)… fosse pure per ridare allo sport il suo profondo ed arcaico senso di esorcismo della guerra -dalle olimpiadi alla diplomazia del ping-pong - cosa che non fa la politica, che è notoriamente la continuazione della guerra.