lupo

lunedì 26 gennaio 2015

Tastiere e bastoni

Cremona, vetrine sfasciate e assalto alla polizia locale al corteo antifascista
solidarietà ad Emilio Visigalli ed ai 99 Posse

Ieri, sabato 24 Gennaio, diecimila antifascisti hanno attraversato le vie di Cremona per ribadire la propria solidarietà ad Emilio ed ai militanti del centro sociale Dordoni aggrediti domenica pomeriggio fuori dallo spazio autogestito di via Mantova.
Il corteo si è mosso con determinazione verso la sede locale di CasaPound, da cui in questi ultimi mesi sono partite numerose aggressioni ai danni degli antifascisti/e cremonesi.
Sabato è stata data una risposta forte e chiara: chi tenta di uccidere un compagno ne paga le conseguenze!
Che cosa ci si poteva aspettare dopo la gravissima aggressione di domenica 18 gennaio, quando sessanta fascisti hanno lasciato in fin di vita Emilio, storico compagno del centro sociale, colpendolo ripetutamente con spranghe e calci in testa?

Il "buon giorno" si vede dal mattino?

L’annunciata vittoria di Tsipras in Grecia potrebbe diventare sia un fattore di stabilizzazione dell’Euro(zona) che tradursi nel suo opposto, dando seguito ad un effetto domino che indurrebbe slancio alle posizioni politiche antieuro in Italia e negli altri paesi messi peggio ma, soprattutto, indirizzare in tal senso le rispettive opinioni pubbliche.

giovedì 15 gennaio 2015

Questione di calibro

Aristotelica prudenza
Libertà di espressione volteriana



Le vignette in questione sono alcuni esempi del raffinato umorismo di Charlie Hebdo. Le volteriane sono di Laurent Sourrisseau (Riss), ferito nell'attentato e Corinne Rey (Coco) che ha aperto agli attentatori. Di taglio diverso, più, intimista e riflessiva, quella di Renald Luzier (Luz). Se un vignettista non  ci prende o un tenore stecca dovrebbe essere fischiato più che sparato, ma quì c'è altro. Intanto quanti inneggiano allo spirito di Voltaire hanno sbattuto dentro Dieudonnè per aver postato "je suis Charlie Coulibaly". Dal momento che l'Illuminismo non apparterrebbe alla cultura islamica è ragionevole che per loro non valgano i principi di libertà di espressione ad esso ispirati(?) E intanto Hollande fa le crocere verso l'Iraq...

lunedì 12 gennaio 2015

#JeNeSuisPasCharlieHebdo#

I fatti di Parigi, pur non essendo paragonabili alle stragi di Madrid e Londra per dimensione e linearità di obiettivi, hanno da subito provocato reazioni addirittura più sgomente. Certo ci sono state le scontate alzate di scudi dei nuovi aspiranti crociati antiislamici; c’è stata una commozione neanche lontanamente condivisa per le migliaia di vittime nigeriane degli stessi giorni, ma questo fa parte del senso di superiorità occidentale e della nostra vista corta. Ma evocare un “ 11 settembre” dell’Europa va  oltre tutto questo e non è da ritenere del tutto infondato, almeno se si cerca di capire le peculiarità di questi attentati e la portata delle reazioni, al netto sia della comprensibile indignazione che degli isterismi collettivi indotti e cavalcati dai media. Si impone anzitutto di separare gli elementi essenziali da quelli secondari e tra primi c’è senz’altro la scelta di colpire la redazione del giornale satirico.

mercoledì 7 gennaio 2015

Charlie Hebdo

Barzelletta.

un francese (A) dice ad un altro francese (B):

A: la sai quella di Pierino, Maometto e gli allegri buontemponi del DGSE?
B: .......
A: che c'è, nun fa ride?
B: rataTaTaTatan....

Ancora sul cinema

Alle 17 di oggi gli imperterriti cinefili attueranno un presidio davanti al comune cui seguirà confronto pubblico con il sindaco. ospitiamo volentieri questo ulteriore contributo:

“Nel cinema, gli attori sono la borghesia, l’immagine è il proletariato; la colonna sonora è la piccola borghesia eternamente oscillante tra l’una e l’altro. L’immagine, in quanto proletariato, deve prendere il potere nel film dopo una lunga lotta.”
Eccola qui, riportata per intero! Una eventuale epigrafe che in modo improbo pre-tende di sintetizzare l’idea –proprio “l’idea”- della cosiddetta settima arte. Siamo negli spazi e nei tempi del montaggio di Io sono un autarchico, primo lungometraggio, del 1976 (prima data da memorizzare fra le altre che qui si richiameranno), di Nanni Moretti.