lupo

lunedì 13 ottobre 2014

Ciao Roberto

All’inizio dell’estate non avevi resistito al tuo bisogno di comunicare, di stare in mezzo alla gente ed agli amici; parlammo durante una tua passeggiata per il corso che avrebbe messo a dura prova i medici più indulgenti, non i tuoi familiari ed amici che conoscevano la tua determinazione, anzi … la tua calma quanto ostinata  cocciutaggine. Dicesti che eri sereno rispetto all’eventualità della morte, l’idea oramai non ti spaventava più. Quindi l’avevi vinta. Certo le cure prevedevano qualcosa di forse ancor più difficile a cui rassegnarsi, quando avresti dovuto isolarti in una sorta di campana di vetro, evitare la contaminazione degli altri; quello che avevi sempre cercato nella tua esperienza culturale, professionale e politica. La tua visione ambientalista era vicina a certe teorie decresciste ma questo non ti ha impedito di candidarti nella lista della sinistra Osimo in Movimento, poi come semplice candidato insieme alla tua compagna, giusto per dare una mano, nella lista Osimo in Comune, di linea comunista. Ovviamente c’erano visioni differenti; tu pensavi che si doveva cercar di cambiare le storture del potere dal basso, con la concretezza delle pratiche alternative, superare il capitalismo ampliando le sacche di resistenza ed i modelli alternativi che all’interno di esso ancora potevano darsi, per quanto inizialmente minoritari; noi continuiamo a credere che occorra agire per sovvertire i rapporti di forza tra le classi, attaccare il capitalismo nelle sue fondamentali cinghie di trasmissione di comando delle relazioni sociali e produttive.
 Tuttavia si finiva per convergere spesso sulle risultanti delle pratiche di lotta. Come quando collaborammo a molte tue (altrimenti  isolate) battaglie, quando fosti consigliere comunale, come nei tuoi numerosi interventi e collaborazioni alle manifestazioni “A pugno chiuso”, nelle battaglie a difesa di un territorio devastato dalle scellerate politiche mazzettare delle liste civiche locali e delle mafie politiche regionali. Eri, con noi, molto rigoroso nel denunciarne gli stessi misfatti pur dagli opposti scranni. La tua “moderazione” non risultava da opportunismi o da necessità di mantenere alleanze e poltrone, come avveniva per la gran parte della sinistra, ma era figlia di un contagioso  quanto onesto utopismo; era fiducia nella capacità delle persone di cambiare il mondo cambiando se stessi. Realizzavi in te un ossimoro che mai ammetteremmo: quello di impresa etica. Sei riuscito a trasformare uno dei settori più inquinanti, venefici e portatori di malattie professionali in un esempio di riconversione ecologica e di qualità, realizzando quell'innovazione di processo e di prodotto di cui tanti cianciavano a vanvera mentre esportavano capitali. Ovviamente non ci convinci in generale, se non come eccezione che conferma la regola. A te va anche gran parte del merito riguardo la riscoperta e valorizzazione turistica delle grotte osimane, andrà l’utilizzo delle opportunità energetiche offerte dagli ipogei, quando ci decideremo a fruirne. A te va un saluto commosso ma non triste perché non ci hai veramente lasciato; tante le le cose su cui lavorare e riflettere rimangono quale tua eredità.

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