lupo

sabato 18 ottobre 2014

presido su jobs act e legge di stabilità

domani 17.30 presidio in piazza boccolino su jobs act e legge di stabilità

DOPO IL JOBS ACT ALTRE PORCATE

Il jobs act con la conseguente soppressione dell’art. 18 per i neo assunti si accompagna all’ennesima manovra liberista annunciata dal governo Renzi, non eletto ma  sempre più deciso ad usare decreti legge e deleghe in bianco che accompagnano la distruzione della democrazia formale alla distruzione dei diritti dei lavoratori. Il tutto con la complicità del presidente Napolitano che usa la sua carica al limite di un prolungato golpe bianco.
Con il cosiddetto contratto a tutele crescenti  si precarizza anche il lavoro a tempo indeterminato, incentivando le aziende a ricorrervi in cambio di sgravi fiscali e contributivi... tanto potranno licenziare come vogliono! Il paradosso renziano sarebbe anche divertente se ci fosse qualcosa da ridere; dal momento che esistono lavoratori cui ancora sono garantiti dei diritti ed altri ai quali non viene applicato lo statuto dei lavoratori (precari, piccole aziende, parasubordinati…) per una giusta uguaglianza togliamoli a tutti.
E’ facile scommessa  che mentre passa il licenziamento libero, il cambio riduttivo di mansioni (e stipendi), l’ennesimo blocco per altri tre anni dei contratti statali non si vedrà traccia delle tutele crescenti, nè di forme di welfare e reddito sganciate dal lavoro. Già la miseria degli 80 euri non è previsto sia estesa a pensionati ed autonomi, come promesso, mentre sono prevedibili prossimi attacchi massicci alla cassa integrazione.
La truffa del Tfr è anche più bella. Il pinocchio fiorentino ci racconta che sono soldi messi in busta ai lavoratori; in realtà saranno comunque maggiormente tassati,  quasi il doppio, sia che rimangano in azienda o che incrementino le pensioni private, come avveniva adesso, sia per la libera scelta del lavoratore, costretto dalla tassazione  o dalla necessità ad attingervi, pagandoci così l’irpef e la possibile conseguente riduzione di sgravi nei servizi.
L’annunciato taglio dell’Irap di 4 ml alle regioni, oltre ai tagli dei fondi ai comuni ha già provocato le proteste degli amministratori locali, ben consci che questi cadranno quasi interamente sulla sanità ed i servizi e potranno vederli nel ruolo di esattori-strozzini aggiuntivi.
Prima di cambiare (in meglio) il welfare o le regole del lavoro occorre estendere a tutti  le garanzie dello statuto dei lavoratori e, dove non potessero le piccole imprese, deve farsene carico uno stato che curi gli interessi delle classi popolari.
Il 25 ottobre occorre dare una grande risposta di massa, pur denunciando le responsabilità della Cgil per aver appoggiato  gran parte delle controriforme che ci hanno portato a questa situazione, ma per preparare lo sciopero generale. Per occupare oltre alle fabbriche, le vie di comunicazione ed i centri istituzionali che ci hanno privato della sovranità popolare per metterci nelle mani della BCE, degli eurocrati di Bruxelles e dei diktat tedeschi.
Partenze da Osimo maxipark ore 4.00 – Castelfidardo piazza Marina ore 4.00 Loreto stazione 4.15
Lotta di Unità Proletaria Osimo

2 commenti:

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  2. Condivido.

    E faccio presente a chi spera in un contratto a tempo indeterminato che dove avete scritto "si precarizza anche il lavoro a tempo determinato" intendevate "si precarizza anche il lavoro a tempo indeterminato". Infatti il sostanziale sabotaggio dell'articolo 18 rende il contratto a tempo indeterminato nient'altro che un'ennesima variante di lavoro precario.


    Ciao.


    ECONOMIA DELL'ESSENZIALE

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