lupo

lunedì 8 aprile 2013

ancora un compromesso storico?

Ancora un compromesso storico?
Era chiaro dalla sua istituzione che la commissione dei saggi doveva preparare il governo del grande inciucio, rimandando a quegli intenti di Unità nazionale ricordati a proposito da Napolitano riferendosi al periodo dell’austerità seguita alla crisi petrolifera e della lotta al terrorismo. In quegli anni fu varato un esecutivo che fece dell’asse Dc – Pci la base di una convergenza sulle misure da prendere per venire a capo della sovversione sociale, con il partito comunista impegnato a fornire sostegno esterno ad un monocolore democristiano.
Tali misure furono pagate dai lavoratori che si opponevano ai piani di austerità ed alle ristrutturazioni, oltre a migliaia di comunisti che transitarono ed a volte marcirono per decenni successivi nelle patrie galere, furono pagate dalla nostra pur imperfetta democrazia, di fatto sospesa dalla legislazione emergenziale, così come furono sospesi molti diritti costituzionali. Per questo rimando storico, ben vivo ancora nella memoria delle nostre lotte, ogni volta che sentiamo parlare di larghe intese, grandi coalizione, governi di solidarietà nazionale, superamento dell’emergenza ecc.. avvertiamo immediata repulsione, puzza di fregatura, tintinnio di manette ed istinto di mettersi spalle a muro. Non inquieta tanto il fatto che Pd e Pdl si apprestino a governare insieme, lo stanno facendo da un anno e mezzo con il governo finto-tecnico di Monti; d’altronde il bipolarismo ha messo in campo per quasi un ventennio due coalizioni sostanzialmente convergenti sulle questioni essenziali (privatizzazioni,attacco ai lavoratori, tagli al welfare, politica estera) quanto ferocemente divisi sulle cazzate, dando vita a quel sistema della crisi della rappresentanza da noi definito P.u.a. partito unico dell’alternanza. Ci preoccupa senza stupirci il riferimento agli anni '70 come allusione ad un modello dove la torsione autoritaria delle istituzioni - la loro “fascistizzazione” - ne sostituiva lo svuotamento di rappresentanza confermandoci, ancora una volta, come la democrazia sia una forma politica adeguata per le classi dominanti soltanto finché possono permettersela. Quando l’asprezza del conflitto sociale (o soltanto la sua ovvia previsione)mette in discussione i privilegi e l’egemonia dei dominanti questi predispongono per tempo gli adeguati strumenti per venirne a capo. Quindi approntano leggi elettorali sempre più fantasiose che permettano di governare con consensi di minoranza e superpoteri attribuiti a uomini della provvidenza, tentano di modificare in senso peggiorativo la Costituzione,consumano aggiornati compromessi storici … ma con una differenza rispetto a quello pattuito dagli Andreotti e Berlinguer… quello era presentato nell’interesse nazionale ed in realtà era nell’interesse della borghesia nazionale, quello perorato da Napolitano tra Pd e Berlusconi, sempre per la salvezza nazionale è invece nell’interesse dell’Eurocrazia.

1 commento:

  1. Ho ricevuto solo oggi l'invito a seguire questo blog (grazie Simone)... Ma combinazione vuole che circa la "rilettura" degli utlimi 20 anni abbia un mini-saggio in aggiornamento da segnalare, almeno per la sua parte intitolata "Ch'e` successo?"...
    http://www.albertoorioli.info/EconomiaDell'Essenziale.HTM

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