lupo

martedì 3 settembre 2013

Latini sta per partorire (ma non in una ostetricia pubblica)

Il nuovo sistema sanitario a cui fa riferimento il consigliere Latini, intento ad approfittare oltremisura del suo scranno per esternare cose utili alla prossima campagna elettorale anziché fare cose utili per i cittadini, rappresenta una soluzione vecchia quanto il liberismo economico  e del tutto complementare alla politica dei tagli ed accentramenti operati dalla giunta Spacca e dal governo nazionale (o meglio eurocratico): smantellare quel che resta dei servizio sanitario pubblico per aprire un ennesimo mercato, quello della penalizzata Valmusone, ai faccendieri privati. Non è che ci vuole molto a pensarla, un po’ di senso del paradosso ci vuole, semmai, per evocare in ciò il protagonismo della società civile che invece è tale quando si batte per difendere con i denti i diritti acquisiti, mentre é senz’altro indice di inciviltà continuare a voler trasformare i servizi ed i diritti in merci; smantellare il welfare per ampliare i mercati dei servizi privatizzati, in modo da attirare quei capitali in caduta di profitto sull’industriale ed il manifatturiero. Meglio, poi, se sono capitali in mano di amici riconoscenti più che solidali.
 Oltretutto la terziarizzazione dell’economia è una delle cause strutturali della attuale crisi di cui gli aspetti finanziari sono degli effetti; se siamo marxisti lo chiameremo caduta tendenziale del saggio di profitto, se siamo  liberali  eccesso di terziario e valore aggiunto sulla composizione del Pil, ma una economia in caduta libera sul primario e secondario  non può, alla lunga, sostituire l’eccesso di produzione e la scarsità di valorizzazione dei capitali eccedenti ampliando a dismisura il terziario. Prima o poi il sistema presenta il conto anche se nel frattempo gli arraffoni avranno fatto il loro gruzzoletto e tanti  cittadini saranno spinti sotto la soglia del minimo vitale. C’è da scommetterci che all’inizio queste strutture della “provvidenza saranno pure competitive con le pubbliche, manterranno qualche possibilità di accesso per gli indigenti, ma lo scopo ultimo dei capitali privati è quello di far profitti e farlo in concorrenza tra loro. Il San Raffaele insegna che poi tali strutture, assolutamente non esenti da logiche lobbistico-clientelari, finiscono per succhiare soldi e convenzioni alla sanità pubblica anziché alleggerirla. Siamo di fronte a qualcosa di simile al discorso sull’acqua pubblica, ma con ricadute immediate molto più pesanti; anche lì non si tratta solo dei pochi euro della bolletta che verranno messi sotto altre voci: si tratta di non far passare il principio che un bene vitale essenziale sia appropriato da logiche di profitto private. Prima di appellarci alla provvidenza cerchiamo di difendere con i denti quello che ancora ci rimane, impegnandoci a valorizzarlo
Osimo in Comune

1 commento:

  1. Il tutto senza alcuna prova che la privatizzazione conduca a una maggiore efficienza in ambito sanitario, anzi....
    la cosa peggiore già ora è vedere gli intramoenia... pagare un medico come se si fosse in una clinica privata pur essendo nell'ospedale pubblico, perché solo così si riesce a non aspettare secoli per le analisi e le cure...

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