Il 12 saremo al corteo di Ancona, malgrado riteniamo importante il corteo annunciato ad Osimo dal comitato che si batte contro le povertà, per quanto avessimo suggerito che questo poteva riuscir meglio, se si fosse tentato di intercettare parte della mobilitazione mattutina, spostandolo il pomeriggio. Ci saremo perchè condividiamo molti dei contenuti portati dalle rivendicazioni sindacali, così come gran parte delle valutazioni e differenzazioni poste dallo spezzone dei centri sociali e dei precari.
Siamo senz'altro per gettare definitivamente al macero qualsiasi riproposizione di concertazione, ma lo sta già facendo Renzi, così come auspichiamo la massima convergenza ed unità per combattere Jobs act e sblocca-Italia, ennesime espressioni del governo autoritario a-democratico, modellato sulla crisi. Ma siamo altrettanto e più che mai convinti che continuare a riproporre lo spazio europeo per le proprie rivendicazioni sia frutto di strabismo ideologico e finisca col fare il gioco degli eurocrati e dei poteri oligarchici che si vorrebbero combattere. Lo spazio da costruire oltre lo stato nazionale - che dovrà comunque riprendere la sua sovranità nei settori indispensabili ad attuare politiche di classe - dovrà essere quello dei paesi e dei popoli che uscirannno con politiche solidali e popolari da questa Europa; quella potrà essere un'altra Europa, o mini europa, o euromediterraneo; ossia un blocco di paesi emancipati dai mercati e dalle istituzioni del capitalsimo predatorio, estraneo a ruoli subimperilisti; uno spazio tutto da costruire non questo spazio europeo. Non certo L'UE che è diventata esattamente ciò per cui era stata concepita sin dal trattato di Maastricht, con buona pace di quanti raccontano da 23 anni che stanno per cambiarla. Del tutto fuori contesto storico ci sembra il riferimento alla nostalgia per le piccole patrie che avrebbero gli "anti-euro", in quanto queste sono proliferate proprio dal tramonto degli stati nazionali e del blocco socialista; per non parlare dell'accusa di esser reazionari o in pessima compagnia di certe destre. Non sono certo in migliore compagnia quelli che vogliono rimanere in questa Europa, con la sua moneta ed il suo mercato comune, con i fascisti ucraini, mezza destra, PD, nuovo centro destra, cultori delle comuni radici cristiane ecc...
Siamo senz'altro per gettare definitivamente al macero qualsiasi riproposizione di concertazione, ma lo sta già facendo Renzi, così come auspichiamo la massima convergenza ed unità per combattere Jobs act e sblocca-Italia, ennesime espressioni del governo autoritario a-democratico, modellato sulla crisi. Ma siamo altrettanto e più che mai convinti che continuare a riproporre lo spazio europeo per le proprie rivendicazioni sia frutto di strabismo ideologico e finisca col fare il gioco degli eurocrati e dei poteri oligarchici che si vorrebbero combattere. Lo spazio da costruire oltre lo stato nazionale - che dovrà comunque riprendere la sua sovranità nei settori indispensabili ad attuare politiche di classe - dovrà essere quello dei paesi e dei popoli che uscirannno con politiche solidali e popolari da questa Europa; quella potrà essere un'altra Europa, o mini europa, o euromediterraneo; ossia un blocco di paesi emancipati dai mercati e dalle istituzioni del capitalsimo predatorio, estraneo a ruoli subimperilisti; uno spazio tutto da costruire non questo spazio europeo. Non certo L'UE che è diventata esattamente ciò per cui era stata concepita sin dal trattato di Maastricht, con buona pace di quanti raccontano da 23 anni che stanno per cambiarla. Del tutto fuori contesto storico ci sembra il riferimento alla nostalgia per le piccole patrie che avrebbero gli "anti-euro", in quanto queste sono proliferate proprio dal tramonto degli stati nazionali e del blocco socialista; per non parlare dell'accusa di esser reazionari o in pessima compagnia di certe destre. Non sono certo in migliore compagnia quelli che vogliono rimanere in questa Europa, con la sua moneta ed il suo mercato comune, con i fascisti ucraini, mezza destra, PD, nuovo centro destra, cultori delle comuni radici cristiane ecc...
Dal momento che sembra tramontata l'ipotesi di uno spezzone senza simboli su contenuti anti Euro da mettere in piedi con attivisti 5Stelle in vista della campagna referendaria, saremo comunque presenti con i nostri contenuti e per informare sulle prossime iniziative in programma ad Osimo, non mancando di dar man forte su indicazioni ed obbiettivi condivisi.
Abbiamo ricevuto comunicazione che il corteo del comitato disoccupati e disagiati, previsto domani in concomitanza con la manifestazione sindacale nel capoluogo è "congelato" per vi delle rassicurazioni ottenute da una loro delegazione dal sindaco Pugnaloni, il quale ha scavalcato con sospetto protagonismo le ritrosie della sua giunta. Ci auguriamo che vadano a buon esito le proposte del comitato ma... non fidarsi è meglio
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