lupo

giovedì 23 gennaio 2014

La guerra (tra poveri) di Valeria


Quantomeno l’iniziativa dei senzatetto che hanno occupato l’ex scuola in disuso  di via Ragusa ha costretto l’amministrazione di Ancona ad annunciare, con una inconsueta accelerazione sui tempi, la messa in sicurezza dei locali promettendo di farne un centro diurno per disabili. La giunta a guida Pd sta cercando affannosamente di contrapporre soggetti sociali portatori di urgenti istanze, cui sinora s’era data risposta inadeguata, per trovare il pretesto di un’azione di forza ampiamente impopolare, vista la solidarietà cittadina mostrata ad immigrati ed italiani costretti a vivere per la strada che hanno deciso di riprendersi i propri diritti e la propria dignità. Evidentemente per l’ineffabile sindaco questi diritti non possono essere garantiti a tutti in egual misura, men che meno a chi se li conquista con la lotta e con pratiche di autogestione che vanno a coprire le carenze delle politiche sociali. Forse è proprio questo che lascia tanto livore: c’è la manifesta volontà di stroncare un percorso che può dare cattivo esempio, che non rientra nell’assistenzialismo paternalistico e clientelare che piacerebbe all’amministrazione.
 Così si stan facendo in quattro per dar corso a quello che era un semplice indirizzo di giunta su un bene inserito comunque tra le alienazioni, annunciando un progetto pronto per settembre mentre si guardano il naso. Ci crediamo poco che manterranno le promesse ma intanto si fanno scudo per un ennesimo arrogante ultimatum di sgombero entro fine marzo. Naturalmente siamo più che contenti se verrà trovata una soluzione adeguata per l’indispensabile assistenza ai bimbi con disabilità, ma non c’è bisogno di contrapporre cinicamente questo sacrosanto diritto a quello di ogni essere umano ad avere un tetto permanente, visto che neanche i cani vengono lasciati per strada. "rivoluzionari della domenica",“La scuola deve rientrare in nostro possesso”, “Sinigaglia se li porti a casa sua”… queste ed altre chicche sono state attribuite dalle cronache alle esternazioni del sindaco Valeria Mancinelli e ciò fa capire quale concetto proprietario abbia del suo ruolo e della cosa pubblica. La questione abitativa sta generando sempre più profonde criticità con l’approfondirsi della crisi per la frequente impossibilità a sostenere mutui ed affitti, mentre aumentano gli  immobili sfitti sia privati che pubblici; questo per le scellerate politiche urbanistiche fatte dalle amministrazioni comunali quando le vacche erano grasse e c’erano da mungere mazzette ed oneri di urbanizzazione. Politiche in cui Ancona eccelleva, come quasi tutti i comuni della zona. Spesso questi immobili vengono messi ‘ad incanto’ non tanto perché si spera di trovare un’acquirente, visto la crisi dell’edilizia, ma giusto per coprire buchi di bilancio con trucchi contabili; se questo fosse il caso di Ancona capiremmo meglio l’astio degli amministratori. Una pratica di riappropriazione  va a coprire una deficienza di progetto circa necessarie scelte di riconversione urbana, assegnazione e riutilizzo del patrimonio immobiliare lasciato degradare o lasciato alla rendita; ma co-housing e social housing vengono liquidate frettolosamente nell’annunciato lungimirante piano casa mentre più realistiche  e non lesive del prestigio  di sindaco e giunta vengono considerati i letti a tempo ed i ‘barboni’ costretti ad arrangiarsi. Se dall’autoreferenza del manovratore  si arrivasse all’esercizio della forza ottusa non rimarrebbe che la solidarietà e la resistenza… e non solo degli occupanti ma di tutti i cittadini che guardano alla giustizia e ad un concetto alto di legalità, ben lontano da quello di sceriffi rancorosi che non vedono oltre il loro naso, per quanto lungo.

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