Analisi "creative" nel tempo dei forconi
E' oramai consuetudine ogni volta che ci troviamo ad analizzare fatti di rilevante impatto sociale, raccomandarci di non cedere alle facili generalizzazioni, di dare sempre la giusta importanza alle specificità ed ai caratteri differenti che, magari, lo stesso evento assume all'interno di contesti diversi. Forse, però, siamo così concentrati nell'evitare il rischio di una banale generalizzazione che finiamo con il sottovalutare il rischio opposto, quello, cioè, di essere a tal punto risucchiati nell'analisi del particolare, da perdere di vista il dato macroscopico, i caratteri più evidenti ed immediatamente percepibili di una data vicenda. Eppure è solo alla luce di questa possibile deriva che possono trovare spiegazione alcune interpretazioni, peraltro accorate e con piglio “maestrino”, circolate in questi giorni intorno alle forconiane azioni pre-natalizie. Trovo davvero incredibile come tra cervellotiche disserzioni sulla nuova composizione di classe, improbabili accostamenti storici ed approssimativi richiami teorici, in più occasioni si siano completamente persi di vista i caratteri generali e più evidenti di quanto stava accadendo.